Il territorio di Racale fu abitato sin dall'antichità; i resti di una specchia (tra le meglio conservate del Salento) e del dolmen Ospina nelle immediate campagne circostanti confermano che la zona fu popolata quasi certamante sin dall'età del bronzo.
Popolazioni messapiche, greche e romane si succedettero nel corso dei secoli.
Due sono le ipotesi circa l'origine dell'abitato e del nome di Racale.
Da alcuni documenti rinvenuti il paese potrebbe avere origine romana e sarebbe stato fondato da Eraclio, figlio naturale di Cesare Augusto, a cui si deve anche lo stemma della città (la lupa che allatta i due gemelli, Romolo e Remo, secondo la tipica simbologia romana).
Un'altra tesi ipotizza che nel luogo in cui sorge Racale, in epoca greca, si trovasse un sito di culto dedicato all'eroe della mitologia Eracle (Ercole).
Subì le incursioni e le aggressioni ad opera di popolazioni barbare provenienti dal mare. In epoca normanna visse un periodo di prosperità e pace che determinò la formazione di una piccola città a pianta quadrangolare.
Da questo momento storico varie furono le famiglie feudatarie che ne detennero il possesso fino all'eversione della feudalità avvenuta nel 1806.
Nel XII secolo, il casale di Racale venne dato in feudo dal normanno Tancredi, ai Bonsecolo.
In seguito fu feudo per oltre duecento anni di un ramo della nobile famiglia ravellese de Marra, i cui principali esponenti furono Pietro (1250), Risone II, Giovanotto de Marra, Riccardo. Ultimo discendente del ramo fu un altro Riccardo, morto nel 1470, i cui figli, Giovanni e Menga, non ereditarono alcun feudo perché già alienati. Passò ai Tolomei, ai Guevara, ai De Franchis ed infine ai baroni Basurto.
Particolarmente significativo fu, per la storia della città di Racale, il terremoto del 1743 in seguito al quale venne distrutta l'antica chiesa parrocchiale del XII secolo, ripristinata poi nel 1756.
La cittadina conserva l'impronta medievale nelle sue stradine strette e diritte.
Monumenti di interesse:
Il castello baronale dei Basurto: eretto nel 1500, il quale conserva i torrioni risalenti al 1128, ma successivamente modificato;
la Chiesa della Madonna del Fiume: edificata nel secolo XVII sui resti di un'antica cripta basiliana;
la Chiesa Madre, Santa Maria del Paradiso: costruita nel Settecento e modificata nel XIX secolo, la quale serva vasti resti del preesistente tempio cinquecentesco ed ospita affreschi del Malinconico, del Catalano e del Tiso.
[Wikipedia] - [Lecce e i suoi Comuni - Roberto Boiardi]