Diso è un piccolo paesino nella provincia dell’entroterra Leccese. Qui, tra la fine di Aprile e l'inizio di Maggio, si festeggiano i due Santi Apostoli Filippo e Giacomo, con spettacolari celebrazioni, sacre e profane, in grado di attrarre una moltitudine di persone provenienti da ogni parte della regione.
Pur perdendosi nella notte dei tempi, purtroppo, non si ha materiale sufficiente per percorrere a ritroso la sua storia e le sue origini. L'unica cosa certa è la crescente devozione, verso i due Santi, che di anno in anno ha coinvolto tutta la comunità di Diso. Una forte testimonianza dell'attaccamento dei cittadini e il rispetto di questa tradizione è stata quella di voler festeggiare San Filippo e Giacomo il I° di Maggio, giornata notoriamente dedicata alla festa del lavoro.
Le celebrazioni in onore dei due Santi hanno subìto in seguito delle variazioni di data, probabilmente per evitare un accavallamento di festività, entrambe importanti ma di natura decisamente diversa. Essendo, infatti, quella del I° Maggio una festa di portata nazionale e internazionale, quella patronale venne spostata prima all'11 di Maggio e poi, definitivamente, il 3 dello stesso mese. Tuttavia i più devoti non hanno mai smesso di onorare la tradizione il I°, a dispetto della delibera che con un congresso internazionale nel lontano 1889, ha proclamato ufficialmente il I° Maggio "Festa del Lavoro".
Le reliquie dei Santi Apostoli Filippo e Giacomo sono custodite nell'arca marmorea della Basilica dedicata ai SS. XII Apostoli. Furono rinvenute nel VII secolo e riposte sotto l'altare, vennero poi ritrovate qui il 15 gennaio del 1873 e poi ripostevi nuovamente il 9 maggio del 1879. Non si può stabilire con una data ben precisa dell'inizio dei festeggiamenti, tendenzialmente si può indicare con il 21 di Aprile, giorno in cui vengono esposte le statue dei Santi al culto dei fedeli che coincide con l'inizio del periodo della novena, per concludersi il 3 di Maggio, giorno di culmine delle celebrazioni, quando le Statue vengono portate in processione.
Non sono mai mancate neppure polemiche e contestazioni relative alla macchina organizzatrice dell'evento, a volte accusata di eccessivo investimento economico per l’imbastimento dell'intera struttura e considerata troppo sontuosa. Polemiche, tuttavia, messe a tacere dalla devozione sempre più crescente dei fedeli che, per onorare i propri Santi Patroni, non si risparmiano in iniziative di ogni sorta e trasformano la cittadina di Diso un un vero e proprio palcoscenico, teatro di danza, suoni, concerti, luminarie, spettacoli pirotecnici che attirano l'attenzione e garantiscono la partecipazione di una miriade di persone provenienti da ogni dove.