Ruffano è un comune a circa 50 km da Lecce, che comprende anche la frazione di Torrepaduli, situato nel basso Salento.
Antonio da Padova è il Santo Protettore della cittadina Salentina. La devozione al Santo è talmente grande e i suoi miracoli riconosciuti come prodigiosi che si è ben presto diffusa a livello mondiale.
Nacque A Lisbona il 15 Agosto del 1195 e morì a soli 36 anni a Padova il 13 giugno del 1231. Si narra che, nell’arco della sua vita, conobbe ad Assisi San Francesco e fu proprio grazie alla frequentazione del Santo che, da agostiniano, divenne francescano. La storia ci racconta che fu proprio Francesco, riconoscendo in lui grandi doti di umiltà e sapienza, a mandarlo in Francia dove trascorse un lungo periodo per predicare contro l’eresia catara. Da qui, venne poi trasferito a Bologna e infine a Padova, per questo motivo conosciuto come il Santo da Padova, nonostante le sue origini fossero Portoghesi.
I motivi che spinsero i Ruffanesi a dedicare la loro fede e forte devozione al Santo risale al 1600 circa, periodo in cui una tremenda pestilenza minacciava la popolazione. Tutti i cittadini della comunità, disperati, decisero di pregare Antonio perché li graziasse dall’epidemia che provocava morte in tutta la zona, arrivando persino a sterminare intere popolazioni.
Nella comunità di Ruffano, invece, non venne registrato nessun decesso e questo grazie all’intercessione del Santo. Fu così che, tra il 1680 e il 1683, venne proclamato Santo Patrono. Tuttavia si dice che il culto trovi origine, addirittura, in tempi più antichi probabilmente al XVI sec. In quel tempo una famiglia di nobili, i Giangrande, chiese che il Santo intervenisse per guarire la loro figlia dalla malattia. In ringraziamento per la grazia ricevuta, la famiglia fece costruire un mezzobusto in argento che, ancora oggi, si trova esposto nella Chiesa Madre del paese.
Il giorno di festa dedicato è il 13 di Agosto ma già un paio di giorni prima iniziano le celebrazioni, cioè da quando le reliquie di Sant’Antonio vengono portate presso la Chiesa di San Francesco. Successivamente vengono portate in processione nella Chiesa Matrice, accompagnate dalla musica della banda che, oltre ai giochi in piazza, i balli e le luminarie rende la festa ancora più ricca e coinvolgente.