Dopo due anni di interruzione, la festa patronale in onore di Santa Vittoria rappresenta, ogni anno, l'appuntamento civile e religioso più importante per la comunità di Spongano.
Vittoria era una nobile romana, nacque intorno al 230 d.c.. Appena raggiunse l’età adatta al matrimonio, venne chiesta in sposa dal nobile Eugenio. La donna, però, rifiutò la proposta decidendo anche di vendere i suoi gioielli e i le sue vesti preziose. Il ricavato pensò bene di distribuirlo ai poveri bisognosi. In seguito al rifiuto, Vittoria venne segregata.
L'esilio della Santa si protrasse per tre anni, fino al 253, trascorsi i quali Eugenio la denunciò al pontefice del Campidoglio. Quest’ultimo decise di inviare a Trebula (luogo dell’esilio) il commissario Taliarco, con l’intento di obbligare la donna ad adorare la dea Diana. Vittoria, che era stata battezzata fin dalla tenera età, si oppose con tanta fermezza che venne uccisa trafitta da una spada.
Venne martirizzata il 18 dicembre del 253 e sepolta cinque giorni più tardi. La reliquia della Santa venne portata nella cittadina di Spongano nel 600 e da quel momento Vittoria venne proclamata la Santa Patrona.
A lei vengono dedicati addirittura due periodi dell’anno per i festeggiamenti:
Il primo il 23 dicembre, conosciuta come la festa delle Panare, con la rappresentazione della storia della vita di Vittoria seguito dal rito della bruciatura delle panare (le foglie dell’albero della palma);
Il secondo durante il periodo estivo, l'8 di agosto, soprattutto come festa attrattiva per i turisti, come nelle migliori tradizioni salentine.
Entrambe le festività sono state istituite per volere dei Baroni Bacile di Castiglione che, nel 1600, dalla Marche trasmisero e ottennero, dall’arcidiocesi di Otranto, questa doppia festività. Ecco quindi che dalle fiamme invernali (secondo la tradizione le "panare" infatti vengono fatte bruciare lentamente come piccole lingue di fuoco che richiamano simbolicamente quelle delle narici del drago che, ammansito dalla Santa, bruciava i raccolti, le case e le persone, si passa al calore più "dolce" delle luminarie estive. Il secondo periodo festivo di celebrazioni, rievoca un fatto grave per la popolazione. Tanti anni prima, un 7 di agosto (ma nessuno sa precisamente di quale anno), un violento nubifragio si abbattè su tutta la provincia minacciando i campi e i raccolti degli agricoltori. La violenza dell'uragano sembrava non avere fine ed i contadini, disperati, si recarono in chiesa per pregare la Santa Vittoria a che intercedesse per loro. Quando si recarono presso i loro campi, per prendere triste coscienza dell’entità dei danni, con loro grande stupore scoprirono che i raccolti furono salvati dalla bufera, rimanendo intatti, a differenza di quelli dei paesi limitrofi che, invece, pagarono pesanti conseguenze.
Il ringraziamento per questo miracolo si rinnova ogni anno, in maniera particolarmente sentita, e dal 7 al 9 agosto Spongano si trasforma in un palcoscenico festante.