Tiggiano (Tiššànu in dialetto salentino), fondata, forse, dal centurione Titio, al quale furono assegnate queste tere nella ripartizione delle conquiste romane. Accolse successivamente i superstiti del casale di Valiano, andato ditrutto durante una incursione barbarica.

La sua storia documentata risale al 1270, quando entrò a far parte della Contea di Alessano e del Principato di Taranto.

Con l'arrivo degli Angioini nell'Italia Meridionale, il re Roberto d'Angiò concesse il feudo di Tiggiano al nobile francese Rodolfo de Alneto, per il sostegno apportato all'esercito angioino. Nel 1309 passò sotto il controllo della nobile famiglia otrantina degli Arcella, che costruirono una propria dimora signorile stabile, edificando una corte fortificata con torri e mura merlate. Successivamente si succedettero gli Orsini Del Balzo, i Gonzaga, i Brayda, i Trane e i Gallone di Tricase, i quali, nella persona del barone Don Stefano Gallone, nel 1640 vendettero il feudo al medico e filosofo Angelo Serafini da Morciano. I Serafini, che nel 1740 si legarono attraverso un matrimonio alla famiglia Pieve-Sauli di Gallipoli, ottennero nel 1641 il titolo di barone e governarono sino al 1806, soppressione della feudalità nell'anno 1806. A questa famiglia si deve la costruzione, su antiche strutture difensive, dell'omonimo palazzo seicentesco dotato di un giardino all'italiana e di un bosco di lecci. 

Tiggiano fa parte del Consorzio Intercomunale Capo Santa Maria di Leuca aderente al club dei borghi autentici d'Italia.

Monumenti d'interesse:

Palazzo baronale Serfaini-Sauli;

Chiesa di Sant'Ippazio: barocca;

La torre Nasparo: opera di fortificazione e di difesa, tuttora visibile presso il litorale, risalente al 1500;

[Wikipedia] - [Lecce e i suoi Comuni - Roberto Boiardi]